CONVEGNO La responsabilità civile e penale negli sport del turismo

La responsabilità civile e penale negli sport del turismo

ROMA, SCUOLA DELLO SPORT DEL CONI, Largo Giulio Onesti 1 – AULA 6

5 novembre 2015 – Ore 15-18 

Nell’ambito del convegno saranno presentati alla presenza dei curatori i tre volumi (LA MONTAGNA, 2013; L’ARIA, 2014; L’ACQUA, 2015) del Trattato “LA RESPONSABILITÀ CIVILE E PENALE NEGLI SPORT DEL TURISMO”, edito da G. Giappichelli Editore, Torino.

trattato

 

 

Il convegno LA RESPONSABILITÀ CIVILE E PENALE NEGLI SPORT DEL TURISMO mira a formare l’avvocato su un tema dell’attività forense che assume crescente interesse alla luce della sempre più ampia diffusione di pratiche sportive che si associano, quale elemento essenziale o accessorio di una più ampia esperienza ricreativa, alla fruizione del turismo e del tempo libero.

 

Il più delle volte si tratta di sport che attirano il turista desideroso di sperimentare attività outdoor e a contatto con la natura, che in non pochi casi hanno fra le loro attrattive quella di implicare le capacità e le abilità necessarie a gestire un non azzerabile gradiente di rischio, connaturato all’attività stessa.

 

In misura crescente il modo nel quale si sceglie di trascorrere il proprio tempo libero viene combinato con la possibilità di praticare attività sportive, che, per essere svolte in sicurezza, richiedono, oltre all’osservanza delle regole proprie dell’ordinamento sportivo, il rispetto di regole di natura pubblicistica e privatistica volte a garantire l’incolumità dei praticanti.

 

Numerosi sono gli interventi che il legislatore statale, seguito in modo sovente poco coordinato e a tratti incoerente dai legislatori regionali, ha dedicato in anni recenti al perseguimento di questo obiettivo, con esiti che in non pochi casi hanno determinato problemi interpretativi di non poco momento per l’operatore del diritto.   

 

Gli incidenti suscettibili di verificarsi nella pratica di tali attività sportive mettono inevitabilmente in gioco profili di responsabilità penale e civile, oltre alle connesse problematiche assicurative e alla conoscenza delle regole pubblicistiche di settore.

 

Inoltre – e la considerazione assume particolare interesse nella prospettiva della tutela civile che l’infortunato è in tali casi indotto a sperimentare, rivolgendosi all’avvocato – sempre più spesso il turista infortunatosi praticando queste attività sportive assume la qualifica di consumatore. Lo fa quale parte di contratti attraverso i quali si procura e riceve i servizi professionali (si pensi alle figure di maestri e istruttori, e alle attività delle varie scuole di avviamento alla pratica dei tanti sport in questione) e non (si pensi all’accesso ai luoghi deputati all’esercizio di tali sport, o alla fornitura di attrezzature e apparecchiature necessarie per praticarli), che gli permettono di assecondare in sicurezza la propria passione sportiva.

 

Entra così in gioco un aspetto innovativo, che, almeno per quanto riguarda la tutela civile, è legato alla delocalizzazione del contenzioso che l’incidente nella pratica dello sport può determinare rispetto al luogo nel quale l’incidente si è verificato.

 

Lo sciatore romano infortunatosi nel corso di una settimana bianca, o il sub milanese infortunatosi durante una lezione di subacquea ricevuta nell’isola di Ponza, per fare due esempi ampiamente riscontrati dalla realtà delle cronache, possono oggi sperimentare la tutela risarcitoria conseguente all’infortunio, radicando una controversia presso gli uffici giudiziari competenti nel Distretto di Corte di appello ove, quali consumatori danneggiati, essi hanno il proprio domicilio o la propria residenza.

 

Il che sollecita un’esigenza di formazione mirata per categorie forensi che ratione loci non hanno in passato potuto acquisire dimestichezza con l’apparato di regole specifiche e con le altre particolarità tecniche che la gestione di questa tipologia di contenzioso chiede di padroneggiare, anche al di là del riferimento agli usuali schemi delle regole, contrattuali e non, di responsabilità civile.

 

Da queste considerazioni nasce la proposta di una conferenza volta a lumeggiare lo stato dell’arte della responsabilità civile e penale legata alla conduzione di pratiche sportive che per loro natura sono da sempre associate a luoghi a forte vocazione turistica. Attraverso un’attenta disamina giurisprudenziale e dottrinale, studiosi universitari, magistrati e avvocati che hanno avuto occasione di analizzare i temi nell’ambito di un recente Trattato dedicato alla materia, evidenzieranno gli snodi problematici di un contenzioso in via di evoluzione, alimentato da una casistica di merito e di legittimità che negli ultimi anni appare in costante crescita.

 

Dopo un’introduzione di taglio generale, nella quale sarà messo in rilievo l’intreccio fra sport e turismo nella prospettiva giuridica ed economica, il convegno analizzerà la più recente giurisprudenza e dottrina in materia di responsabilità civile e penale nascente dallo svolgimento di attività sportive, articolandosi in sessioni dedicate, rispettivamente, agli sport della montagna (sci in pista e fuoripista, escursionismo, arrampicata, alpinismo, etc.), dell’aria (gli sport dell’aria, dal volo libero, al paracadutismo, al diporto aereo, agli ultraleggeri, al parapendio, etc.) e dell’acqua (la vela, il windsurf, la subacquea, le attività sportive legate ai lidi, il pescaturismo, etc.), per offrire all’operatore forense un’utile occasione di aggiornamento professionale su un ambito tematico di crescente interesse per l’avvocatura, ancora relativamente poco esplorato in chiave organica nella letteratura recente.


I componenti del comitato scientifico del convegno:

Prof. Umberto Izzo
Prof. Francesco Morandi

 

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