Delib. G.P. Bolzano 28 gennaio 2008, n. 229

Delib. G.P. Bolzano 28 gennaio 2008, n. 229 (1)

 

Misure di conservazione per le zone di protezione speciale (ZPS) previste dall’articolo 4 della direttiva 79/409/CEE del Consiglio del 2 aprile 1970 (direttiva “Uccelli”) e dall’articolo 6 della direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 (direttiva “Habitat”)

 

(1) Pubblicata nel B.U. Trentino-Alto Adige 4 marzo 2008, n. 10.

 

La Giunta provinciale ha preso atto di quanto segue:

La direttive “Uccelli” ha come obiettivo la protezione degli uccelli selvatici, la direttiva “Habitat” la conservazione di habitat, della flora e della fauna selvatica.

L’obiettivo di queste direttive viene raggiunto tra l’altro attraverso la creazione di una Rete ecologica europea denominata “Natura 2000”.

La Provincia Autonoma di Bolzano ha fino ad oggi partecipato attivamente alla applicazione di dette direttive.

La Provincia Autonoma di Bolzano ha designato fino ad oggi 40 “Siti di importanza comunitaria” e 16 “Zone di protezione speziale”.

In base al D.P.Reg. 26 ottobre 2001, n. 63, va eseguita la valutazione d’incidenza per piani e progetti che vengono realizzati all’interno dei siti Natura 2000.

In base all’articolo 6 della Direttiva “Habitat” gli stati membri stabiliscono per ciascuno dei siti Natura 2000 le misure di conservazione necessarie che implicano le opportune misure regolamentari, amministrative o contrattuali.

In base all’articolo 4, comma 1 della direttiva “Uccelli” sono previste per le specie elencate nell’allegato I della direttiva misure speciali di conservazione per quanto riguarda l’habitat, per garantire la sopravvivenza e la riproduzione di dette specie nella loro area di distribuzione.

L’articolo 1, comma 1226 della legge finanziaria 2007 del 27 dicembre 2006, n. 296 inerente la conservazione degli habitat naturali che dispone che le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano, al fine di prevenire ulteriori procedure di infrazione, devono effettuare e completare gli adempimenti, previsti dalla normativa, in materia di conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche.

Il decreto ministeriale n. 184 inerente la Rete Natura 2000: criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciale (ZPS) è stato emanato il 17 ottobre 2007.

Le misure di conservazione valide per tutti i siti Natura 2000 verranno definite con legge provinciale.

La legge provinciale del 25 luglio 1970, n. 16 “Tutela del paesaggio” ed i decreti di vincolo delle singole aree protette regolano l’autorizzazione degli interventi, che possono tra l’altro avere ripercussioni sullo stato di conservazione delle specie di uccelli e/o dei loro habitat.

La viabilità delle strade all’interno delle aree protette viene regolamentato tramite legge provinciale 8 maggio 1990, n. 10 “Norme sulla circolazione con veicoli a motore in territorio sottoposto a vincolo idrogeologico” e tramite quei decreti di vincolo delle aree protette, designate anche ai sensi di Natura 2000.

Con delibera della Giunta provinciale inerente gli “impegni della condizionalità” come previsto dal regolamento CE 1782/03, vengono definite le norme per assicurare il mantenimento del livello di sostanze organiche del suolo e dei terreni, ed inoltre norme per la protezione del pascolo permanente e per la gestione delle superfici ritirate dalla produzione.

I siti designati come Zone di protezione speziale (ZPS) a livello provinciale vengono suddivisi – tenendo conto dei criteri ornitologici indicati nella direttiva “Uccelli” (79/409/CEE) e delle esigenze ecologiche delle specie presenti nelle ZPS designate – in 6 diverse tipologie di habitat e cioè in:

1. ambienti aperti alpini

2. ambienti forestali alpini

3. ambienti semiaperti montani

4. ambienti steppici

5. zone umide

6. ambienti fluviali e foreste alluvionali.

Una o più tipologie di habitat possono essere attribuite a ciascuna delle zona di protezione speciale designate.

Le specie dell’allegato I della direttiva “Uccelli” presenti in Alto Adige possono essere attribuiti alle sopraccitate tipologie di habitat.

tutto ciò premesso e preso visione:

– della direttiva “Habitat” 92/43/CEE del 21 maggio 1992, e successive modifiche;

– della direttiva “Uccelli” 79/409/CEE del 2 aprile 1979, e successive modifiche;

– dell’articolo 1 comma 1226 della legge finanziaria 2007 del 27 dicembre 2006 n. 296;

– del D.M. 17 ottobre 2007 n. 184 (Rete Natura 2000: criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a zone speciali di conservazione e a zone di protezione speciale);

la Giunta provinciale ad unanimità di voti legalmente espressi, con 2 astensioni

Delibera

1) L’elenco allegato concernente le misure di conservazione per le Zone di protezione speciale è approvato ai sensi dell’articolo 4 della direttiva “Uccelli” e dell’articolo 6 della direttiva “Habitat”.

2) La presente delibera è pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige.

Allegato

Misure di conservazione per le Zone di protezione speciale (ZPS) previste dall’articolo 4 della direttiva “Uccelli” (79/409/CEE) e dall’articolo 6 della direttiva “Habitat” (92/43/CEE)

1 Ambienti aperti alpini

Questa tipologia raggruppa tutti gli ambienti aperti della regione alpina. Comprende pertanto praterie primarie e secondarie e ambienti rocciosi;

Specie caratteristiche:

Alectoris greca saxatilis (Steinhuhn, Coturnice)

Aquila chrysaetos (Steinadler, Aquila reale)

Bubo bubo (Uhu, Gufo reale)

Eudromias morinellus (Mornellregenpfeifer, Piviere tortolino)

Gypaetus barbatus (Bartgeier, Gipeto)

Lagopus mutus helveticus (Alpenschneehuhn, Pernice bianca)

Tetrao tetrix tetrix (Birkhuhn, Gallo forcello)

Falco peregrinus (Wanderfalke, Falco pellegrino)

Misure:

1) Evitare di costruire nuove strade forestali e sentieri nonché nuove vie ferrate e palestra di roccia in prossimità delle arene di canto dei tetraonidi e in aree di riproduzione o caccia di uccelli rapaci;

2) tutela degli habitat utilizzati come arene di canto e di riproduzione mediante un oculata gestione dei flussi turistici, da attuarsi ad esempio mediante revisione della sentieristica in zone sensibili;

3) regolamentazione delle attività turistiche estive ed invernali (paragliding, attività di arrampicata, mountain biking, escursioni con ciaspole, sci alpinismo, escursionismo o altri tipi di attività) mediante specifiche prescrizioni in caso di fattori di disturbo o effetti negativi sulle specie e/o sui loro habitat;

4) conservazione e recupero di ambienti aperti, divieto di rimboschimento artificiale delle aree di pascolo, fuorché per motivi di sicurezza idrogeologica;

5) conservazione e incentivazione degli elementi paesaggistici caratteristici;

6) incentivazione di una gestione agricola estensiva.

2 Ambienti forestali alpini

Questa tipologia raggruppa tutti i tipi di foreste ad eccezione dei boschi igrofili;

Specie caratteristiche:

Aegolius funereus (Rauhfußkauz, Civetta capogrosso)

Bonasia bonasia (Haselhuhn, Francolino di monte)

Dryocopus martius (Schwarzspecht, Picchio nero)

Glaucidium passerinum (Sperlingskauz, Civetta nana)

Pernis apivorus (Wespenbussard, Falco pecchiaiolo)

Picus canus (Grauspecht, Picchio cenerino)

Picoides tridactylus (Dreizehenspecht, Picchio tridattilo)

Tetrao tetrix (Birkhuhn, Gallo forcello)

Tetrao urogallus (Auerhuhn, Gallo cedrone)

Misure:

1) Evitare di costruire nuove strade forestali e sentieri nonché nuove vie ferrate e palestra di roccia in prossimità delle arene di canto dei tetraonidi e in aree di riproduzione o caccia di uccelli rapaci;

2) evitare l’utilizzo forestale nelle aree di canto e di nidificazione durante il periodo di canto e di riproduzione;

3) tutela degli habitat utilizzati come arene di canto e di riproduzione mediante un oculata gestione dei flussi turistici, da attuarsi ad esempio mediante revisione della sentieristica in zone sensibili;

4) regolamentazione delle attività turistiche estive ed invernali (paragliding, attività di arrampicata, mountain biking, escursioni con ciaspole, sci alpinismo, escursionismo o altri tipi di attività) mediante specifiche prescrizioni in caso di fattori di disturbo o effetti negativi sulle specie e/o sui loro habitat;

5) garantire una selvicoltura di tipo naturalistico, finalizzata anche al miglioramento degli habitat;

6) conservazione degli alberi con cavità di picidi;

7) conservazione di sufficienti piante mature/forazioni di piane mature ed adeguata necromassa.

3 Ambienti semiaperti dell’orizzonte montano

Questa tipologia raggruppa le praterie da pascolo e/o da sfalcio;

Specie caratteristiche:

Anthus campestris (Brachpieper, Calandro)

Caprimulgus europaeus (Ziegenmelker, Succiacapre)

Circaetus gallicus (Schlangenadler, Biancone)

Crex crex (Wachtelkönig, Re di quaglie)

Emberiza hortulana (Ortolan, Ortolano)

Lanius collurio (Neuntöter, Averla piccola)

Lullula arborea (Heidelerche, Tottavilla)

Pernis apivorus (Wespenbussard, Pecchiaiolo)

Sylvia nisoria (Sperbergrasmücke, Bigia padovana)

Misure:

1) regolamentazione delle attività turistiche estive ed invernali (paragliding, attività di arrampicata, mountain biking, escursioni con ciaspole, sci alpinismo, escursionismo o altri tipi di attività) mediante specifiche prescrizioni in caso di fattori di disturbo o effetti negativi sulle specie e/o sui loro habitat;

2) conservazione di ambienti aperti, da attuarsi anche tramite il divieto di rimboschimento artificiale e il controllo delle specie arboreo-arbustive alloctone;

3) conservazione, incentivazione e piantumazione ex novo di siepi;

4) conservazione e incentivazione degli elementi paesaggistici caratteristici;

5) incentivazione della gestione estensiva del territorio;

6) istituzione di biotopi in aree particolarmente sensibili o di alto pregio naturalistico.

4 Ambienti steppici

Questa tipologia raggruppa tutti i tipi di prati aridi;

Specie caratteristiche:

Alectoris graeca (Steinhuhn, Coturnice)

Anthus campestris (Brachpieper, Calandro)

Caprimulgus europaeus (Ziegenmelker, Succiacapre)

Circaetus gallicus (Schlangenadler, Biancone)

Emberiza hortulana (Ortolan, Ortolano)

Lanius collurio (Neuntöter, Averla piccola)

Lullulla arborea (Heidelerche, Totavilla)

Misure:

1) Regolamentazione dell’intensità di pascolo al fine di garantire uno stato di conservazione favorevole degli habitat;

2) controllo e dove possibile rimozione di cespugli ed alberi alloctoni come ad esempio Robinia, Ailanthus;

3) conservazione dei prati steppici anche mediante il controllo della vegetazione arbustiva e arborea nonché divieto di rimboschimento artificiale di aree steppiche aperte;

4) conservazione e incentivazione degli elementi paesaggistici caratteristici;

5) Incentivazione della gestione estensiva;

6) istituzione di biotopi in aree particolarmente sensibili o di alto pregio naturalistico.

5 Zone umide

Questa tipologia raggruppa le torbiere alte, di transizione e basse come anche i prati a strame e le fascia di canneto;

Specie caratteristiche:

Acrocephalus melanopogon (Mariskensänger, Forpaglie castgagnolo)

Alcedo atthis (Eisvogel, Martin pescatore)

Ardea purpurea (Purpurreiher, Airone rosso)

Aythia nyroca (Moorente, Moretta tabaccata

Botaurus stellaris (Rohrdommel, Tarabuso)

Circus aeruginosus (Rohrweiher, Falco di palude)

Circus cyaneus (Kornweihe, Albanella reale)

Circus pygargus (Wiesenweihe, Albenella minore

Ixobrychus minutus (Zwergdommel, Tarabusino)

Milvus migrans (Schwarzmilan, Nibbio bruno)

Philomachos pugnax (Kampfläufer, Combattente)

Porzana parva (Kleines Sumpfhuhn, Schiribilla

Porzana porzana (Tümpelsumpfhuhn, Voltolino)

Tringa glareola (Bruchwasserläufer, Piro piro boschereccio)

Misure:

1) Divieto di tutte le misure che portano a drenaggio e/o ad un miglioramento di zone umide;

2) misure di gestione del flusso turistico o divieto di accesso in zone particolarmente sensibili specialmente durante il periodo di riproduzione;

3) conservazione, rinaturalizzazione, e creazione di nuove zone umide;

4) divieto/regolamentazione del pascolo allo scopo del mantenimento/miglioramento degli habitat;

5) conservazione dei prati a strame mediante sfalcio nei mesi invernale;

6) favorire la riduzione del carico e dei periodi di pascolo;

7) istituzione di biotopi in aree particolarmente sensibili o di alto pregio.

6 Ambienti fluviali e foreste alluvionali

Questa tipologia raggruppa le acque lotiche e lentiche e le foreste alluvionali;

Specie caratteristiche:

Alcedo atthis (Eisvogel, Martin pescatore)

Botaurus stellaris (Rohrdommel, Tarabuso)

Circus aeruginosus (Rohrweihe, Falco di palude)

Ixobrychus minutus (Zwergdommel, Tarabusino

Milvus migrans (Schwarzmilan, Nibbio bruno)

Porzana porzana (Tümpelsumpfhuhn, Voltolino)

Misure:

1) Divieto/regolamentazione del pascolo allo scopo del mantenimento/miglioramento degli habitat;

2) evitare interventi di qualsiasi natura durante il periodo di riproduzione e di cova;

3) controllo delle captazioni idriche e controllo e riduzione di brusche variazioni di conduzione idrica in particolare durante il periodo riproduttivo;

4) rinaturalizzazione dei corsi d’acqua in particolare tramite ampliamento del alveo fluviale e torrentizio e creazione di banchi di sabbia e ghiaia;

5) regolamentazione delle attività turistiche estive ed invernali (paragliding, attività di arrampicata, mountain biking, escursioni con ciaspole, sci alpinismo, escursionismo o altri tipi di attività) mediante specifiche prescrizioni in presenza di fattori di disturbo o effetti negativi sulle specie e/o sui loro habitat;

6) creazione e rinaturalizzazione di nuove zone uide;

7) conservazione delle rive naturali e seminaturali nonché dei banchi di sabbia e ghiaia;

8) conservazione degli ambienti fluviali naturali e seminaturali e conservazione e creazione di lanche fluviali e rami secondari;

9) conservare la vegetazione riparia naturale e seminaturale e/o della vegetazione acquatica;

10) istituzione di biotopi in aree particolarmente sensibili o di alto pregio.

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