Delib. G.R. Marche 1 agosto 2011, n. 1108

Delib. G.R. Marche 1 agosto 2011, n. 1108 (1)

 

L.R. n. 2/2010 – Approvazione del provvedimento di attuazione della Rete escursionistica della Regione Marche (RESM) (2).

 


  1. (1) Pubblicata nel B.U. Marche 19 agosto 2011, n. 71.
  2. (2) Vedi, anche, la Delib.G.R. 27 giugno 2012, n. 946.

 


La Giunta regionale

omissis

Delibera


 


[Testo della deliberazione]

Di approvare le disposizioni di attuazione della Rete escursionistica della Regione Marche, di cui all’art. 8 della legge regionale 18 gennaio 2010, n. 2, costituito dall’allegato 1, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.


 


Allegato 1
Sistema di mobilità dolce regionale (rete escursionistica) – Regolamento Attuativo


 


Processo di pianificazione del sistema – 1 – Criteri di pianificazione generale

La legge regionale 18 gennaio 2010, n. 2 e S.M.I., stabilisce che per escursionismo s’intende l’attività turistica, ricreativa e sportiva che, prevalentemente al di fuori dei centri urbani, si realizza nella visita o nella esplorazione degli ambienti naturali, anche antropizzati, senza l’ausilio di mezzi a motore.

Le aree Protette e le Province sono quindi chiamate a presentare alla Regione, ai sensi dell’art. 4, comma 2 della suddetta legge, ovvero entro il mese di dicembre di ciascun anno solare, le proposte di inserimento di nuovi percorsi nel catasto regionale secondo le specifiche informatiche messe a disposizione dalla Regione.

Al fine del corretto sviluppo del processo di pianificazione, il territorio delle Marche viene suddiviso, in ambiti territoriali aventi caratteristiche funzionali alla segnatura dei percorsi, prendendo come riferimento la suddivisione del territorio in ambiti provinciali.

La pianificazione generale del sistema costituisce elemento chiave della Infrastruttura Verde Regionale in quanto i percorsi della mobilità dolce andranno a costituire delle vere e proprie greenway che si dovranno muovere in un paesaggio sostenibile di cui peraltro la società odierna, sente sempre più forte, il bisogno.

Promuovere la mobilità dolce nelle Marche vuol dire quindi promuovere anche una Green Economy, uno sviluppo sostenibile del territorio, tutelare la bellezza e peculiarità dei luoghi e la salute di chi li percorre, nonché favorire la tutela e la riscoperta sostenibile del paesaggio della regione.

Per la pianificazione dei differenti percorsi si deve tenere, in ogni caso, conto della necessità di assicurare:

1. un raccordo operativo con la pianificazione avviata a livello internazionale, nazionale e nelle regioni limitrofe;

2. un’appropriata ripartizione territoriale dei percorsi sì da:

– favorire un modello di fruizione del territorio sostenibile sia in termini ecologici, sociali che economici;

– ridurre il carico turistico dalle aree naturalisticamente più fragili e delicate (in coerenza con la Rete Natura 2000 e la Rete Ecologica Marche);

– incentivare lo sviluppo delle attività turistiche e positive ricadute sull’economia locale, favorendo, in particolare, la valorizzazione delle aree montane e di quelle scarsamente interessate da flussi turistici – promuovere l’integrazione con il sistema dei trasporti pubblici locali e con la rete dell’ospitalità diffusa;

– sostenere il riciclo delle infrastrutture esistenti recuperando quelle incompiute o abbandonate quali i sedimi di ex-ferrovie (Tab. 1), le reti stradali secondarie quali strade campestri o anche gli argini dei fiumi, gli antichi sentieri, ecc.;

– assicurare la continuità e la connessione con le reti di percorsi delle regioni limitrofe.

Tab. 1 – Ferrovie abbandonate

Linea Km
Castelraimondo – Camerino 11,07
Fano-Fermignano-Urbino 48,83
Fermignano-Pergola 42,17
Porto S. Giorgio-Amandola 56,92
Rimini centrale-Novafeltria 33,29
Sant’Arcangelo di Romagna-Urbino 89,1
Fermo-Amandola 59,23
   

 


2 – Zonazione del territorio regionale

La realizzazione del Catasto Regionale dei Sentieri deve passare attraverso diverse fasi operative di seguito elencate e descritte.

Suddivisione delle Zone (Province) in ambiti omogenei e loro codifica

A cura delle Province e delle Aree Protette, con la collaborazione degli enti periferici; prevede, oltre alla numerazione dei singoli percorsi, la suddivisione delle Zone in ambiti omogenei denominati Aree e Settori (all. A).

Individuazione dei sentieri compresi nelle varie aree (piano regolatore)

A cura delle Province e delle Aree Protette con la collaborazione degli organi periferici; si prevede l’individuazione dei sentieri, esistenti o di piccoli tratti da eventualmente realizzare, che devono rientrare nella rete sentieristica per soddisfare tutti i requisiti che si andranno a specificare (copertura capillare del territorio, salvaguardia degli ecosistemi più fragili, canalizzazione dei flussi turistici, accesso alle strutture ricettive, itinerari a lunga percorrenza, collegamento con le reti delle regioni confinanti, ecc.). Ciascun tratto della rete individuato andrà codificato secondo le specifiche indicate dal sistema di riferimento CAI utilizzato anche nel presente Regolamento.

Realizzazione del catasto regionale dei sentieri

A cura delle Province per le proprie competenze e della Regione Marche per la raccolta dei dati di sintesi finali.

Raccolta dati sui sentieri catastati

A cura delle Province e delle Aree protette che, per ciascun sentiero, provvederanno ad acquisire tutte le informazioni necessarie alla schedatura completa (informazioni territoriali, stato di mantenimento, segnaletica, soggetto gestore, peculiarità culturali o di altra natura).

Stesura del Piano della Mobilità Dolce

La pianificazione del Piano della Mobilità Dolce, ovvero della rete sentieristica di un settore è di competenza delle Province o delle Aree protette che devono comunque operare in stretta sinergia fra loro. Il processo di pianificazione comprende tre fasi principali: l’analisi del territorio, l’individuazione dei percorsi da inserire nella rete (si dovrà tener conto, in particolare, delle interconnessioni con i settori circostanti, degli elementi rilevanti dal punto di vista ambientale, delle fragilità territoriali, del grado di fruizione esistente e potenziale, delle strutture ricettive, della dislocazione dei parcheggi e della rete dei trasporti pubblici) nonché degli eventuali interventi da effettuare sui percorsi stessi.

Al fine di una programmazione coordinata degli interventi, le amministrazioni provinciali e le aree protette, procedono alla elaborazione del Piano della Mobilità Dolce (in scala non inferiore a 1:100.000), distinguendo fra percorsi pedonali, itinerari ciclabili e ippici e tenendo altresì conto dei flussi previsti in rapporto sia al turismo (giornate di permanenza media dei turisti a livello regionale) che alle esigenze della popolazione residente. Nel piano devono inoltre essere indicati, seppure in termini preliminari, gli interventi da realizzare con la stima economica di spesa per l’attivazione e la manutenzione ordinaria di ciascun percorso, una motivata scala di priorità di intervento, nonché i tempi di realizzazione.

Gli Uffici provinciali e le Aree protette, coordinandosi fra loro, trasmetteranno quindi la proposta alla Regione. La Regione al fine di valutare le proposte pervenute può organizzare un tavolo di lavoro a cui potranno essere chiamati a partecipare i tecnici delle amministrazioni provinciali, delle aree protette e del CAI. La Commissione valuterà le proposte in termini di funzionalità del sistema in un’ottica di rete e quindi di sviluppo coordinato e coerente sul piano Regionale, ovvero interregionale e nazionale.


 


3 – Criteri e prescrizioni per la progettazione e la realizzazione di itinerari escursionistici

La Rete della mobilità dolce delle Marche, sulla base anche di altre esperienze nazionali ed internazionali, costituisce un sistema integrato di percorsi ed itinerari percorribili a piedi, in bicicletta o a cavallo, di breve, media e lunga distanza, eventualmente anche attrezzati, e dotati di opportuna segnaletica.

È previsto il censimento/inserimento nel catasto regionale di percorsi che, in rapporto alle loro caratteristiche, possono essere distinti in Percorsi d’interesse regionale, locale o speciali.

Percorsi d’interesse regionale

– percorsi nazionali ed europei (3);

– percorsi interregionali individuati congiuntamente fra due o più Regioni, di straordinario valore sotto il profilo ambientale, storico e paesaggistico finalizzati a conservare elementi di conoscenza e rappresentatività della sostanza storica e del paesaggio umano e naturale dei territori attraversati;

– percorsi plurigiornalieri sviluppati nell’ambito dei singoli parchi o fra parchi e riserve Naturali (4).

Percorsi d’interesse locale

– collegamenti a percorsi di trekking nazionali, europei od interregionali;

– percorsi di rilevante interesse sotto il profilo ambientale e storico-paesaggistico finalizzati a conservare elementi di conoscenza e rappresentatività della sostanza storica e del paesaggio umano e naturale dei territori attraversati.

Percorsi speciali

– percorsi accessibili anche ai diversamente abili;

– sentieri natura, forniti preferibilmente di adeguati e specifici supporti didattico informativi (guide didattico informative, preferibilmente disponibili in più lingue).

L’individuazione dei percorsi da inserire nel catasto regionale deve essere adeguatamente motivata ed effettuata tenendo conto anche dell’eventuale impatto sull’ambiente naturale, ovvero in ragione del loro grado di frequentazione.

È comunque di regola esclusa, fatte salve le piste ciclabili, la previsione di tracciamento di nuovi percorsi (sono ammissibili solo brevi tratti che rivestano un carattere di eccezionalità non altrimenti risolvibile).

È altresì disincentivato l’inserimento di percorsi utilizzabili con più mezzi (cavallo e pedoni, bicicletta e cavallo, ecc.), fatta eccezione nel caso in cui si tratti di brevi tratti che debbono comunque rivestire un carattere di eccezionalità non altrimenti risolvibile o dove l’ampiezza della sede del percorso e le caratteristiche dell’itinerario garantiscano la possibilità di un utilizzo con più mezzi senza determinare un’alterazione del fondo del percorso stesso o problematiche di sicurezza per il pubblico (Fig. 1).

Fig. 1 – Esempi di percorsi condivisi (5)

In tal senso si debbono quindi considerare e prevedere adeguate soluzioni per favorire la sicurezza della mobilità nei punti di maggior conflitto fra le diverse tipologie di fruitori ed in particolar modo, qualora si tratti di attraversamenti stradali, con i veicoli a motore (zone di intersezioni, accessi a nodi attrattivi, ecc.).

I progetti di percorsi, previsti dal piano della sentieristica, devono altresì prevedere, ove necessario, la riqualificazione degli spazi circostanti, la realizzazione di adeguate strutture correlate alla fruizione dei percorsi ed adeguate misure di salvaguardia delle aree finitime al fine di evitare un impatto negativo, sia dal punto di vista naturalistico che paesaggistico, che determinerebbe una negativa esperienza di fruizione da parte dei visitatori.


  1. (3)  Fra i percorsi già previsti a livello nazionale: ciclovia dei due Mari M. Conero-Argentario, ciclovia Salaria S. Benedetto-Roma, ciclovia Adriatica Ravenna-Leuca, ciclovia Alta Via dell’Italia Centrale: Foreste Casentinesi – Gargano, Sentiero Italia (esistente).
  2. (4)  Fra i percorsi previsti: Ippovia dei Parchi – dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini al Parco Nazionale d’Abruzzo e, fra quelli realizzati: Grande Anello dei Sibillini, Grande Anello in Mountain Bike dei Sibillini.
  3. (5)  Dal Manuale per la realizzazione della rete ciclabile regionale – Regione Lombardia – D.G. Territorio e Urbanistica.

 


4 – Caratteristiche e soluzioni tecniche

Per la realizzazione dei percorsi le amministrazioni provinciali e le aree protette fanno riferimento ai seguenti strumenti aventi carattere strettamente operativo:

1. Sentieri, pianificazione segnaletica e manutenzione – Comm. Centrale per l’escursionismo; Quaderni di escursionismo, vol. 1. Ed. Club Alpino Italiano, 2010. Nel caso di percorsi a carattere nazionale o sovra-nazionale (es. Sentiero Italia) o aventi un elevato valore sotto il profilo turistico, ivi compresi quelli classificati come “Speciali” nel par. 3, è possibile integrare nella segnaletica la denominazione del percorso stesso, così come evidenziato nella figura seguente.

Fig. 2 – Segnaletica per i percorsi aventi speciale valore turistico comunicativo (esempio per il Sentiero Italia)

2. D.M. 557/1999 e D.P.R. 495/1992 relativi a Regolamento per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili e alla relativa segnaletica; per i percorsi in mountain bike, fermo restando la colorazione indicata con il suddetto decreto, al fine di garantire una efficace distinzione con i percorsi a piedi e nel contempo un eccessivo impatto con l’ambiente naturale, la segnaletica è quella di cui all’all. B).

3. Per i percorsi a cavallo e fermi restando i principi di cui al punto 1), la segnaletica è quella indicata nell’all. B).


 


5 – Modalità per la tenuta, aggiornamento e pubblicità del catasto da parte delle Province, attraverso apposite commissioni

Il catasto dei percorsi ai sensi dell’art. 4, comma 1) della L.R. n. 2/2010, è approvato dalla Regione Marche e conservato in originale presso gli enti proponenti.

Nel catasto sono iscritti unicamente i percorsi per i quali sia stato individuato l’ente responsabile della gestione e certificata da parte delle Amministrazioni Provinciali o dai Parchi e Riserve Naturali, la capacità di effettuare regolari manutenzioni per garantirne nel tempo la percorribilità.

Le Commissioni provinciali di cui all’art. 8, comma e) della L.R. n. 2/2010, sono formate, dai tecnici delle singole amministrazioni provinciali e degli enti gestori delle AAPP, eventualmente integrate da esperti di associazioni ed enti di cui all’art. 4, comma 2.

La Regione Marche provvede a realizzare il “SIT-RESM” (WebGis della Rete Escursionistica Regionale) che consente la pubblicazione dei percorsi facenti parte della rete; resta ferma la possibilità di pubblicazione dei percorsi approvati anche nei siti dei soggetti proponenti.

Nelle more della costituzione del SIT-RESM, la Regione Marche predispone opportune modalità che consentano agli enti proponenti di prelevare la struttura dati dei percorsi al sito http://natura.regione.marche.it; la stessa modalità sarà utilizzata dagli Enti proponenti per inviare le proposte di nuovi percorsi, in accordo agli standard stabiliti.


 


6 – Procedura per l’inserimento di nuova viabilità

La presentazione delle proposte di inserimento dei percorsi nel catasto regionale, deve essere effettuata in coerenza con i piani di rete provinciali o dell’area protetta, entro il 31 dicembre di ogni anno fornendo i dati di cui agli all. C) e relativi sub-allegati. Le relative procedure ed attività sono sviluppate come segue:

1. Esame da parte degli Uffici Provinciali o soggetti gestori delle Aree protette della documentazione fornita in termini di requisiti tecnici minimi richiesti e prima valutazione della proposta di inserimento in relazione a:

a. coerenza e rilevanza del percorso ai fini dello sviluppo della rete provinciale o dell’area protetta;

b. grado di interconnessione con gli altri percorsi già accatastati.

2. In conseguenza a tale valutazione la Provincia o l’Ente gestore dell’Area protetta potrà accettare o meno la proposta di inserimento, oppure predisporre modifiche al fine dell’accettazione della stessa.

3. Conclusa questa prima fase di valutazione, gli Uffici competenti delle Amministrazioni provinciali o delle Aree protette, provvedono a:

– trasmettere la documentazione completa alla Regione per il definitivo avallo, corredata da:

a) Piano della Mobilità Dolce, avente le caratteristiche indicate nel corrispondente

paragrafo;

b) elenco dei percorsi proposti da inserire nel catasto regionale;

c) attestazione da parte dell’amministrazione competente (Provincia o Area protetta) che la documentazione relativa alle proprietà interessate da ciascun percorso è conservata presso l’amministrazione stessa o che, in alternativa, trattasi di percorso già esistente e regolarmente utilizzato/tabellato, ovvero ove non sussistono problematiche di pubblico accesso;

d) indicazione per ciascun percorso individuato, del soggetto/i preposti al monitoraggio ed alla manutenzione;

e) cartografia predisposta per il WEB-GIS regionale con gli attributi ed informazioni indicati nell’all. C) e relativo sub-allegato;

– far pubblicare le proposte dei nuovi percorsi proposti, per il tramite de:

a) l’Ufficio regionale Rete Escursionistica, come annuncio/elenco sul BUR, da valere anche come comunicazione nei confronti dei Comuni;

b) l’Ufficio Cartografico Regionale, come dato a carattere geografico, nel SI-TRESM della Regione.

Decorsi 30 giorni dalla pubblicazione contestuale nel BUR e nel WEB-GIS regionale, chiunque può formulare osservazioni alle Amministrazioni Provinciali, ai Parchi o alle Riserve Naturali.

Gli uffici delle suddette amministrazioni provvedono quindi a controdedurre le osservazioni presentate entro i successivi 60 giorni e a trasmettere, previa approvazione, la proposta finale all’Ufficio Rete Escursionistica Regionale.

L’Ufficio regionale valuta, in termini di coerenza, i nuovi percorsi proposti con la rete regionale, ovvero con la L.R. n. 2/2010 e s.m.i e il presente Regolamento attuativo.

In caso di esito positivo dell’analisi condotta, con Decreto del dirigente dell’ufficio Rete Escursionistica Regionale, da emanarsi entro i successivi 60 giorni, il percorso viene dichiarato incluso nel Catasto Regionale, ovvero nella rete della Mobilità Dolce Marche.


 


7 – Modalità per un’informazione periodica alla Regione

Nell’ambito degli aggiornamenti annuali dovranno essere fornite tutte le informazioni di cui all’All. C – sezione tratte lineari integrate, ove possibile, anche con i dati relativi ai punti notevoli individuati lungo ciascun percorso.


 


All. A)
Mobilità Dolce nelle Marche – Pianificazione generale del sistema – Definizioni

Premessa

Il metodo proposto si basa sui criteri per l’assegnazione numerale dei sentieri messa a punto dal Club Alpino Italiano per la realizzazione del Catasto Nazionale dei Sentieri.

Il Catasto Regionale dei Sentieri suddivide il territorio in ambiti omogenei distinti in Zone, Aree e Settori.

Zone

Trattandosi di un metodo di pianificazione pensato a livello nazionale, è necessario iniziare con la codifica dall’ambito regionale. Le zone rappresentano pertanto i territori riferiti alle Regioni e alle Province italiane, e sono codificate secondo una semplice convenzione stabilita dal Club Alpino Italiano: una lettera identifica ciascuna Regione, mentre le Province sono individuate dalla relativa sigla ACI. Alla Regione Marche è stata assegnata la lettera M.

Aree

Quando una zona, corrispondente ad una Provincia o un Parco nazionale, è territorialmente troppo vasta per definire la codifica dei singoli sentieri, può essere operata una suddivisione in aree. Normalmente una zona viene divisa in non più di due aree. La linea di demarcazione fra le aree all’interno di una zona può essere un corso d‘acqua, una catena montuosa, una direttrice stradale, ecc. È comunque da evidenziare che il criterio minimo per la rappresentazione dei confini di un’Area è il confine amministrativo comunale. Le aree sono indicate da una lettera. Per semplicità si possono usare delle lettere progressive.

Settori

Si definisce settore una porzione di territorio entro un‘area o una zona con caratteristiche geografiche e morfologiche omogenee, in cui possono trovarsi fino ad un massimo di 100 sentieri o percorsi (numerati da 00 a 99). I confini dei settori sono normalmente rappresentati da linee di cresta, fondi vallivi, direttrici stradali. Anche per i settori vale la regola del criterio minimo di pianificazione, ovvero che il confine di un settore non può andare oltre il territorio di un comune.


 


All. B)
Segnaletica per i percorsi in mountain bike e a cavallo


 


All. C)
Consegna dei dati di un percorso, ai fini della inclusione nella Rete Sentieristica Regionale

Possono proporre l’inclusione di un percorso nella rete regionale dei Sentieri i seguenti Enti:

– Province

– Parchi e Riserve Naturali.

Alle proposte di inclusione di un percorso nella Rete Sentieristica Regionale deve essere allegata la seguente documentazione (le proposte prive dei dati richiesti non potranno essere esaminate):

1. Scheda sentiero sia in formato numerico che in formato cartaceo, compilata in modo da riportare tutti i dati utili all’identificazione univoca del percorso e delle sue caratteristiche.

Come requisiti minimi indispensabili per l’accatastamento si richiede che:

– venga proposto un codice del percorso coerente con il livello di pianificazione del Settore

– sia compilata la parte generale iniziale di inquadramento del percorso (Dati generali del sentiero), proponendo in tale ambito la tipologia del precorso stesso (principale, secondario, collegamento o variante)

– sia compilata la tabella di sintesi del percorso (All. C1) indicando in modo chiaro le singole tratte dello stesso.

Gli estremi delle singole tratte possono essere:

– il punto di partenza del percorso

– i nodi di connessione con altri percorsi (bivi e incroci)

– il passaggio presso strutture ricettive o altri punti di valenza turistica o ambientale significativi

– i punti di contatto con infrastrutture territoriali (strade, centri abitati, stazioni e/o fermate di mezzi pubblici, etc.)

– il punto di arrivo del percorso.

Per ciascun punto vanno indicate le quote.

Per ciascuna tratta vanno inserite le informazioni relative a: lunghezza in metri, tempo di percorrenza, difficoltà, tipologia, morfologia, ambiente, acqua, ecc.

2. Cartografia allegata del percorso corrispondente ai dati riportati nella scheda, che deve essere obbligatoriamente consegnata, pena il mancato esame, in formato numerico (Shape-file o convertibili in tale formato – coordinate Gauss-Boaga, fuso Est – datum Roma 1940).

Classificazione dei sentieri

Nella prospettiva di creare un catasto sentieri nazionale e comunque per disporre di uno strumento informatico adattabile alle diverse situazioni, i sentieri che si sviluppano fra una Provincia e l’altra e/o fra una Regione e l’altra, devono essere identificati in modo univoco.

In coerenza con il sistema di pianificazione della rete sentieristica del CAI su cui si basa il Catasto Regionale dei Sentieri delle Marche, ciascun percorso è identificato con un codice univoco, composto di 11 caratteri che fanno riferimento alle Zone, Aree e Settori nonché ad altri dati essenziali (come da esempio sotto riportato).

M AN N 2 18 0 000

M il primo carattere è una lettera che identifica la Regione (la Regione Marche è identificata con la lettera M);

AN il secondo ed il terzo carattere corrispondono alla sigla ACI della Provincia (l’insieme dei primi tre caratteri identifica pertanto la zona);

N il quarto carattere identifica l’area; se la zona non è stata suddivisa in aree tale carattere viene avvalorato con A;

2 il quinto carattere e un numero (o una lettera) che identifica il settore;

18 il sesto ed il settimo carattere identificano il numero del percorso;

0 l’ottavo carattere individua il soggetto responsabile del percorso (sezione CAI, associazione, Ente …), codificato in un apposito elenco con un numero o con una lettera;

000 il nono, il decimo e l’undicesimo carattere sono a disposizione per l’indicazione di eventuali varianti. Un breve tratto di collegamento, ad esempio, che non merita l’attribuzione di un numero a se stante, può essere indicato con il codice del sentiero dal quale si diparte con l’aggiunta di un “a”, “b”, “c”, ecc. Analogamente, un percorso che rappresenta una variante ad un altro percorso già dolcificato, può essere individuato con lo stesso numero con l’aggiunta di un “var”.


 


All. C1)
Modalità di svolgimento dei rilievi e Schede Sentiero – 1 – Rilevamento dati

Al fine di garantire la qualità e l’uniformità dei dati inseriti nel Catasto Regionale dei Sentieri, la Regione Marche definisce una metodologia di rilevamento dei tracciati omogenea, con indicazioni in merito alle modalità di rilievo, alla tipologia degli elementi da rilevare ed alla loro codifica, al grado di accuratezza del rilievo stesso, alla restituzione cartografica ed alle caratteristiche del materiale da consegnare alla Regione.

Per quanto riguarda la precisione se si prende come riferimento l’accuratezza posizionale richiesta per riportare un tracciato sentieristico sulla cartografia a scala 1:10.000 della Carta Tecnica Regionale l’errore massimo tollerabile è stabilito in 2 mm in carta, corrispondenti al cosiddetto errore di graficismo. Trasformando questo valore in metri a terra la soglia di errore posizionale tollerabile diventa 20 metri. Un rilievo dei sentieri compatibile con il riferimento della Carta Tecnica Regionale dovrebbe quindi garantire un massimo errore di posizionamento inferiore a questa soglia, anche se l’obiettivo è di contenere l’incertezza di misura entro i 5 metri.

Rilievo dei tracciati e dei punti notevoli della rete

Le informazioni da rilevare, lungo i diversi percorsi, al fine di fornire utili indicazioni ai visitatori ma anche per garantire appropriati interventi di gestione risultano essere raggruppabili in due grandi gruppi:

1. elementi lineari relativi ai diversi tratti di percorso

2. punti notevoli che si incontrano lungo il tracciato.

Al fine del rilievo dei suddetti dati sono state predisposte schede distinte per i tratti e per i punti notevoli. Le schede sono costruite sulla base dei parametri sotto illustrati, in modo da rendere il rilievo il più oggettivo possibile. Il rilevatore può ovviamente riportare, a sua discrezione, anche una descrizione paesaggistica del percorso e dei valori naturalistici e culturali presenti. Materiale fotografico a corredo è ritenuto fondamentale e si danno indicazioni su come catalogarlo.

I punti notevoli e le tratte lineari devono essere restituiti come file di cartografia numerica (Shape-file – coordinate Gauss-Boaga, fuso Est – datum Roma 1940), con associata una tabella contenente i dati alfanumerici così come di seguito indicato:

Campi Definizione Dimensione Tipo dati
ID Identificativo dell’elemento puntuale o della tratta lineare 4 Numerico
TIPO Tipologia di elemento puntuale 2 Testo
DESCR Descrizione 100 Testo
       

La classificazione dei tracciati in base alla modalità di rilievo è invece definita come segue:

CLASSE Definizione
1 Tracciato rilevato con GPS differenziale (6)
2 Tracciato rilevato con GPS non differenziale
3 Tracciato disegnato tramite strumentazione classica, su CTR regionale (scala 1:10.000)
4 Misto (con due o più metodi di cui ai punti precedenti)
   

  1. (6)  Per GPS differenziale si intende un dispositivo GPS con ricevitore (Rover) in grado di registrare durante la fase di rilievo i dati necessari per operare una correzione differenziale (in Post-processing o in tempo reale) con riferimento a stazioni fisse di posizione nota. Questa procedura è in grado di minimizzare gli errori posizionali e permette di raggiungere la migliore qualità di rilievo.

 


2 – Rilievo delle tratte lineari

Le diverse tratte, elementi geometrici di base del tracciato lineare, rilevate con GPS (7), sono individuate attraverso le seguenti caratteristiche:

• Tipologia della tratta

• Tipologia del fondo

• Difficoltà escursionistica.

Esistendo alcuni problemi legati alla memoria talvolta limitata dei sistemi GPS, per il salvataggio di un numero elevato di tratte, il rilievo potrà eventualmente essere basato su una polilinea dell’intero percorso e una serie di punti di inizio-fine tratta. Ogni punto dovrà essere riportato nella scheda relativa alla tratta con il codice di riferimento con cui è salvato durante il rilievo.

L’elaborazione e la trasposizione delle informazioni puntuali sull’entità geometrica lineare dell’intero percorso sarà effettuata successivamente dall’operatore incaricato.

Seguono per ogni attributo una tabella con: il codice, la definizione corrispondente e una spiegazione degli elementi che consentono eventualmente di distinguere ciascuna tipologia (la tipologia deve essere riportata in termini di prevalenza della stessa lungo la tratta oggetto del rilievo).

Tipo di tratta

Codice Descrizione Definizione
001 carrozzabile Strada che può essere agevolmente percorsa dalle automobili.
002 mulattiera Strada rurale simile al sentiero ma atta anche alla circolazione di animali da soma (il termine “mulattiera”; deriva proprio da mulo).
La mulattiera è fondamentalmente un percorso in terra battuta, sterrato o in roccia levigata con larghezza minima di 1,2 m, pendenza prevalentemente inferiore al 25% (almeno sull’80% del tracciato) a volte fiancheggiato o protetto da muretti di cinta realizzati a secco con pietre e sassi trovati sul luogo, o direttamente scavato nella roccia. Il suo percorso può non essere agevole da percorrere a piedi o con bicicletta date le pendenze e le asperità presenti.
003 sentiero Strada stretta e sommariamente tracciata in zone campestri o montuose. Si tratta di percorsi ad esclusivo uso pedonale con larghezza inferiore a 1,2 m, con pendenze anche elevate, non sempre consolidati, talora anche gradinati.
004 traccia tratturo Strada o sentiero erboso, segnato da passaggio delle greggi.
005 viabilità forestale Si tratta di strade per uso agricolo, selvicolturale e pastorale e come tali utilizzate prevalentemente da mezzi agricoli e forestali.
099 altro  
     

Tipologia del fondo

Codice Descrizione
001 a fondo naturale
002 asfalto
003 selciato/lastricato
004 sentiero attrezzato
099 altro
   

Tipologia della tratta e tipologia del fondo sono strettamente correlati: ogni qualvolta cambi tipologia di tracciato o tipologia di fondo è necessario fermare il rilievo della tratta e segnare il cambiamento nell’apposita scheda.

Difficoltà escursionistica

Codice Descrizione Definizione
T turistico Itinerari su stradine, mulattiere o comodi sentieri, con percorsi ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono in genere sotto i 2000 metri e costituiscono di solito l’accesso ad alpeggi o rifugi. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.
E escursionistico Itinerari che si svolgono quasi sempre su sentieri, oppure su tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua, quando, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi; i tratti esposti sono in genere protetti (barriere) o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi su roccia, non esposti, o tratti brevi e non faticosi né impegnativi grazie ad attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano l’uso di equipaggiamento specifico (imbrago moschettoni, ecc.). Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza del territorio montagnoso, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati.
EE escursionistico difficile Itinerari generalmente segnalati, ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. Ad es. sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti) o su terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.) o, ancora su tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minor impegno). Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino, passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguati.
EEA Per escursionisti esperti con attrezzatura Percorsi attrezzati o vie ferrate per i quali è necessario l’uso dei dispositivi di autoassicurazione (imbrago, dissipatore, moschettoni, cordini) e di equipaggiamento di protezione personale (casco, guanti)
     

Il rilevatore, oltre a segnalare la difficoltà per ogni tratta, può indicare una valutazione complessiva sull’intero percorso nella descrizione complessiva del percorso.

Per quanto concerne sempre la tratta, sono richieste ulteriori informazioni di base che descrivono il percorso, la sua fruibilità, lo stato di fatto e il territorio attraversato. Questi elementi sono soggetti ad una certa discrezionalità del rilevatore e per questo sono state individuate delle categorie che possano rendere la raccolta dati il più oggettiva possibile.

– Percorribilità

– Morfologia

– Ambiente

– Utenza specifica

– Segnale GSM e gestore GSM.

Con “non percorribile” si vuole indicare un tratto di percorso momentaneamente non transitabile che obbliga a effettuare una variante per riprendere il sentiero precedente.

Nel caso di sentieri con un grado di percorribilità limitato (001, 002) è richiesto anche di indicare la causa per cui il tratto risulta essere poco agibile o completamente non praticabile. In questo caso al codice relativo della percorribilità si affianca anche quello relativo alla causa della riduzione della percorribilità (es.: 001,1, 002,3 …).

Con “eroso” si intende indicare in modo generico tutti i fattori di degrado causati da fenomeni di ruscellamento, allagamenti, smottamenti, arature o passaggi di greggi per cui la traccia del sentiero è temporaneamente o definitivamente compromessa; con “boscato/infrascato” si intende un tratto invaso dalla vegetazione. Con “interruzioni puntuali” si vuole indicare una impraticabilità per una porzione più o meno estesa del sentiero legata a fenomeni puntuali. Nel rilievo di punti notevoli compaiono i “fattori di degrado” che richiamano e completano questa indicazione sullo stato di percorribilità del sentiero.

Morfologia

Codice Descrizione Definizione
001 fondovalle Il tratto si sviluppa in prevalenza nel fondovalle
002 versante Il tratto si sviluppa prevalentemente su versante
003 mezzacosta Il tratto si sviluppa prevalentemente a mezzacosta
004 crinale Il tratto si sviluppa prevalentemente su crinale
099 misto  
     

Ambiente

Codice Descrizione
001 incolto
002 coltivo – campagna
003 prati
004 pascoli d’alta quota
005 cespuglieto
006 macchia mediterranea
007 boschi latifoglie
008 boschi conifere
009 boschi misti
010 ghiaione
011 pietrame
012 roccette
013 greto corso d’acqua
014 calanco
015 nevaio
016 ghiacciaio
017 centro abitato
098 misto
099 altro
   

Utenza specifica

Codice Descrizione
001 ciclabile
002 fruibile con mountain bike
003 fruibile a cavallo
004 fruibile per diversamente abili
005 altro
   

Segnale GSM

Codice Descrizione
001 presenza di segnale di almeno un gestore (indicare il nome gestore di rete)
002 assegna di segnale (indicare il nome gestore di rete)
   

È chiaro che il rilevatore potrà far riferimento al proprio gestore (eventualmente a quello di un accompagnatore), per cui nel caso non fosse possibile avere il riscontro di più gestori è da considerare l’assenza di segnale.


  1. (7)  Il rilievo dovrà essere eseguito utilizzando il GPS in modalità cinematica facendo riferimento alle seguenti

– Massimo errore planimetrico tollerabile = 5 m;

– Frequenza di rilievo = 1 s;

– Valore massimo di Pdop (Entità de|l’errore sferico di posizionamento) ammesso durante il rilievo = 6;

– Numero minimo di satelliti ricevuti nel corso del rilievo = 5.

Nel caso di locale perdita del segnale o comunque di ricezione dei satelliti insufficiente a raggiungere la precisione richiesta è necessario ripetere il rilievo in condizioni migliori di ricezione o, qualora sia impossibile ottenere un risultato che rientri negli standard richiesti, si devono usare metodologie di rilievo topografiche tradizionali per i tratti critici.

 


3 – Rilievo dei punti notevoli

I rilievo dei punti notevoli dislocati lungo il tracciato è effettuato anch’esso tramite GPS (8).

Ogni punto di rilievo può identificare uno o più aspetti notevoli: è fondamentale riportare nella scheda di rilievo tutti gli elementi per cui si è fatto il rilievo perché gli elementi puntuali costituiranno database tematici specifici. In ogni caso è sempre necessario che vengano rilevati i punti notevoli corrispondenti a inizio-fine tratta riportati nella scheda. I punti notevoli costituiscono informazioni utili ed interessanti dal punto di vista turistico-conoscitivo del percorso e dovranno pertanto essere progressivamente integrati, ove non tutte le informazioni fossero immediatamente disponibili.

Il rilievo di un punto è determinato dalla presenza di una delle seguenti categorie di strutture o emergenze particolari che si vuole segnalare:

– Punti di interesse

– Strutture ricettive

– Aree attrezzate

– Insediamento

– Punti acqua

– Tipo di segnaletica

– Stato della segnaletica

– Fattori di degrado

– Punti di soccorso

– Fotografia

– Coincidenza inizio/fine tratta.

Punti di interesse

Codice Descrizione
001 punto panoramico (con foto o descrizione della visuale)
002 albero monumentale
003 evidenza geologica
004 stazione floristica
005 orto botanico
006 museo/ecomuseo
007 castello/fortilizio
008 cappella/pilone votivo/chiese/oratorio
009 punti di avvistamento faunistico
010 segni dell’uomo preistorico (punti di interesse archeologico)
011 evidenze artistiche isolate (elementi di valore storico-artistico)
012 colle o valico
013 bivio con altro sentiero o strada minore
014 centro visite parchi
015 ponte/passerella (non su strada carrozzabile)
016 guado
017 fermate mezzi pubblici
099 altro
   

Da notare che, per quanto riguarda i punti di interesse, tre sono le possibilità di inserimento codici in quanto è possibile che uno stesso punto possa rappresentare più di un elemento d’interesse (ad esempio punto panoramico, castello e museo).

Strutture ricettive

Codice Descrizione
001 rifugio con bivacco d’emergenza
002 rifugio senza bivacco d’emergenza
003 bivacco
004 ostello
005 posti tappa
006 agriturismo
007 campeggio
008 bar
009 ristoro
010 hotel
011 foresteria parco
012 castello forestale
013 area di sosta attrezzata
099 altro
   

Per ognuna di queste voci, oltre ad indicare il codice, è preferibile anche l’indicazione del nome proprio del luogo o il riferimento del sentiero/strada incrociata (se presente), della struttura insieme ad eventuale numero telefonico o nominativo in modo da poter offrire un’informazione completa e corretta agli escursionisti.

Aree attrezzate

Codice Descrizione
001 parcheggio
002 area pic-nic
003 palestra di roccia
004 ferrata
099 altro
   

Insediamento

Codice Descrizione
001 paese
002 borgo/villaggio
003 alpeggio
004 casa isolata/baita
099 altro
   

Anche in questo caso, è auspicabile che il rilevatore, dove possa ottenere l’informazione, indichi nella casella “note sul punto” il nome esatto dell’insediamento anche al fine di correggere le inesattezze eventualmente riportate come toponimi sulla Carta Tecnica Regionale.

Punti acqua

Codice Descrizione
001 fontana
002 sorgente
099 altro
   

Tipo di segnaletica

Codice Descrizione
001 pannello d’insieme/bacheca
002 palo con tabelle
004 tabella località
005 tabella segnavia
006 tabella segui il sentiero
010 picchetto
011 ometto
012 segnavia a vernice
099 altro
   

Il rilevatore è tenuto anche a valutare lo stato della segnaletica e ad indicare se essa sia da ripristinare. Come per la percorribilità della tratta, al codice relativo al tipo di segnaletica si affianca quello che indica che è necessario un intervento di manutenzione (es.: 001,1, 002,1 …).

Inoltre, se la segnaletica individua un bivio di cui è indicato il numero del sentiero (o il nome dell’itinerario) incrociato, sarebbe utile riportare anche questa informazione nella casella “note sul punto”.

Infine si richiede di rilevare in forma puntuale eventuali problematiche (identificate come “fattori di degrado”) che rendono difficoltosa la percorribilità di un breve tratto del tracciato. Le categorie da prendere in considerazione sono le seguenti.

Stato della segnaletica

Codice Descrizione
001 da ripristinare
002 non a norma regionale
   

Fattori di degrado

Codice Descrizione
002 aratura
003 frane/smottamenti
004 erosioni
005 pendenza eccessiva
006 scorciatoie
007 solcato/fangoso
008 allagamento/ruscellamenti
009 boscato
010 alberi crollati
011 infrascato per erba e felci
012 infrascato per specie spinose/arbustive
013 manto stradale danneggiato
099 altro
   

Punti di soccorso

Codice Descrizione
002 punto di soccorso
005 stazione di soccorso alpino
006 corpo forestale
007 forze dell’ordine (carabinieri,polizia)
012 punto di chiamata del soccorso alpino
013 piazzola atterraggio elicotteri di soccorso
099 altro
   

Fotografia

Il rilevatore può scattare delle fotografie per descrivere la panoramicità piuttosto che per caratterizzare il punto di interesse o l’elemento di degrado. Il formato auspicabile dell’immagine è il JPG con una risoluzione minima di almeno 3×106 pixel.

In questo caso nella scheda deve essere riportato il riferimento allo scatto in modo che si possa risalire a che punto (quindi con coordinate note e rilevate) è stata scattata la fotografia indicandolo nel campo “note sul punto”.

Coincidenza inizio/fine tratta

Codice Descrizione
001 coincidenza
   

Nel file relativo ai punti, è stata inserita una colonna che deve essere compilata nel caso in cui il punto coincida con l’inizio o la fine di una tratta: questo non comporta un rilievo aggiuntivo ma solo un’indicazione di coincidenza. Nel caso in cui il rilievo delle tratte avvenga attraverso waypoints, questo consente di individuare più facilmente quali sono tra tutti i punti rilevati quelli che individuano contemporaneamente un punto notevole e l’inizio o la fine della tratta.


  1. (8)  Il rilievo dei punti GPS deve essere effettuato in modalità statica per almeno 1 minuto. Anche in tale caso valgono le specifiche utilizzate per i tracciati relativamente all’errore massimo tollerabile, Pdop e numero minimo satelliti in ricezione.

 


Schede di rilevamento

(omissis)

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