Natural Hazards in the Mountain Environment: Risk Management and Responsibility
Un nuovo interessante progetto di ricerca internazionale sul tema della responsabilità penale connessa all’esercizio di attività sportivo-ricreative in montagna.
L’interesse per la natura spinge sempre più persone a frequentare la montagna. Questa tendenza, di per sé lodevole, sta portando a un graduale aumento degli incidenti in montagna, che fanno a loro volta sorgere complesse questioni di responsabilità. Gli incidenti sono infatti, nella maggior parte dei casi, dovuti all’imprevedibilità insita nella natura; in aggiunta, molte persone non vogliono ammettere i propri errori e cercano un altro responsabile.
A questo tema è dedicato un nuovo progetto di ricerca presso l’Istituto di diritto italiano dell’Università di Innsbruck, che si propone di avvicinare natura e diritto attraverso un progetto interdisciplinare ed empirico. Tali complesse questioni giuridiche richiedono infatti di venire risolte in maniera più precisa. Concepito dal settore per il diritto penale italiano presso l’Istituto, il progetto di ricerca “Natural Hazards in the Mountain Environment: Risk Management and Responsibility” verrà finanziato con 300.000 euro per due anni nell’ambito del bando di ricerca Research Südtirol/Alto Adige della Provincia autonoma di Bolzano.
All’interno dell’Università di Innsbruck il progetto coinvolge l’Istituto di diritto italiano con la prof.ssa Margareth Helfer, coordinatrice del progetto e membro del Comitato per la Valutazione Scientifica della Rivista di Diritto Sportivo, e il dott. Domenico Rosani, nonché il prof. Klaus Schwaighofer dell’Istituto di diritto penale, procedura penale e criminologia. I partner scientifici del progetto sono invece l’Istituto per l’osservazione della Terra di EURAC Research, la Libera Università di Bolzano – Facoltà di Scienze della Formazione e la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Trento.
Altri partner del progetto sono l’Österreichischer Alpenverein (ÖAV), il Südtiroler Alpenverein (AVS), l’Agenzia per la protezione civile nonché l’Ufficio geologia e prove materiali della Provincia autonoma di Bolzano, l’Ordine dei geologi del Trentino-Alto Adige e l’associazione interregionale valanghe AINEVA. Tale cooperazione transfrontaliera tra partner di diverse discipline sarà di grande valore per il progetto, stimolando approcci innovativi e interdisciplinari nei confronti dei temi trattati.
Con riguardo al diritto penale, il progetto esaminerà in particolare come confrontarsi al meglio con il rischio residuo sempre presente in natura e l’assenza, in tale contesto, di regole cautelari precise e vincolanti. Gli incidenti in montagna vedono inoltre spesso un ruolo attivo della vittima, il che richiede che la valutazione penalistica consideri pure tale eventuale prospettiva dinamica tra asserito autore e vittima. La questione centrale in tal caso è come giungere a una più equa definizione del giudizio di responsabilità penale tra l’asserito autore e la vittima. Essendo il diritto penale italiano caratterizzato da un atteggiamento sostanzialmente paternalistico riguardo al riconoscimento dell’autoresponsabilità, altri sistemi giuridici più liberali, in particolare quello austriaco, potranno fornire impulsi preziosi.
Seguirà quindi un’analisi in termini di scienze naturali e sociali. Gli studi empirici quantitativi e qualitativi sulla percezione del rischio e sui processi decisionali psicologici in montagna verranno inclusi nella valutazione giuridica sì da risolvere in modo più appropriato ed equo le questioni di responsabilità analizzate.
I risultati dello studio e il contributo dei partner esterni forniranno importanti stimoli per il dibattito scientifico nelle scienze giuridiche, sociali e naturali. Inoltre, il progetto mira a sviluppare linee guida e buone pratiche da attuarsi al di là di questo specifico progetto. L’obiettivo è infatti quello di promuovere nella popolazione una cultura del rischio, incentivando un comportamento più consapevole e una maggiore sicurezza in ambiente alpino.